L'inaugurazione

Sabato 9 marzo 2019 alle ore 11.00,

a ridosso della Giornata internazionale della donna, è stata inaugurata ufficialmente, con la consegna delle chiavi, la Casa delle donne di Modena in strada Vaciglio nord 6.

Il giorno prima i volontari del Comitato Anziani Orti S. Agnese S. Damaso, i cittadini attivi del Quartiere 3 con la collaborazione dei volontari del Quartiere 1 e del Centro Sociale Orti Buon Pastore e una quindicina di ragazzi richiedenti asilo dei vari CAS di Modena, inviati dall’ufficio Assessorato al Welfare del Comune, hanno ripulito dalle foglie il Parco di Villaombrosa. Grande soddisfazione e piacere per la inattesa ma gradita colazione offerta dalle Associazioni delle donne di Modena.

La Casa delle Donne di Modena diventa la nuova sede delle associazioni femminili.

Un punto di incontro e confronto per tutte le modenesi su temi come la violenza, il lavoro, la parità.

Un centro di approfondimento storico-archivistico sulla storia delle donne.

Uno spazio per eventi e un centro di accoglienza e servizi.

La cerimonia di inaugurazione è stata aperta a tutta la cittadinanza e numerose sono state le presenze registrate. Al taglio del nastro erano presenti il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e Paolo Cavicchioli, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Sono intervenute tutte le presidenti delle associazioni ospitate a Villa Ombrosa: Serena Ballista per l’Udi; Rosanna Bartolini della Casa delle donne contro la violenza; Vittorina Maestroni per il Centro documentazione donna; Raffaella Pinto, Associazione Differenza maternità; Zighereda Tesfamariam, Associazione Donne nel Mondo; Giovanna Zanolini, Gruppo Donne e Giustizia.

L’inaugurazione è stata accompagnata dal soprano Mariana Zin e da Natalya Lyamkina al pianoforte.

Uno spazio, una casa comune ma anche un’occasione di incontro, di conoscenza, di creazione di un laboratorio culturale, sociale e politico.

È così che le associazioni delle donne descrivono quella che da sabato 9 marzo sarà la loro nuova sede ospitata all’interno di Villa Ombrosa.

La Casa delle donne, come ha sottolineato il sindaco Muzzarelli, “sarà un luogo di incontro e confronto per tutte le modenesi; un centro di approfondimento, uno spazio per l’organizzazione di eventi aperti a tutta la città e un centro di servizio e accoglienza”. A svolgere queste funzioni sono organizzazioni “che appartengono alla grande tradizione della cultura femminista di giustizia e solidarietà della nostra città. Ma la scelta di unire tutte queste protagoniste nella Casa delle donne, “che noi apriamo mentre altri provano a chiuderle, ha anche un valore simbolico che supera ogni contingenza. Non sono tempi tranquilli: sessismo, maschilismo e oscurantismo stanno rialzando la testa e noi, con questa scelta, creiamo un centro di cambiamento delle relazioni e di promozione della dignità e del valore della donna”.

L’apertura di un luogo che riunisce le associazioni femminili – ha commentato l’assessora alle Pari opportunità Guadagnini – e contiene una biblioteca importante è una bella notizia per le donne e per tutta la città perché questa casa sarà un centro di studio, riflessione e azione per le pari opportunità e per far crescere meglio la nostra società”. 

La necessità di avere ancora un luogo come questo – prosegue l’assessora – è dimostrata dai numeri della violenza contro le donne ma anche dal gap salariale che continua a essere significativo nonostante gli studi, e i fatti, dimostrino che titoli di studio e capacità siano almeno pari tra i due generi. E lo dimostra anche il fatto che oggi ci sono ancora forze politiche che pensano di difendere le donne sottolineando che il loro ruolo naturale è all’interno della famiglia, e altre che trovano tutti i pretesti per chiudere una realtà storica e importante come la casa internazionale delle donne dei Roma. La Casa delle donne di Modena – aggiunge – sarà un luogo dove fare cultura ed educazione perché, come dice la scrittrice Chimamanda Adichie che citiamo, non a caso, nell’invito è dall’educazione dei figli, femmine e maschi, che inizia il cambiamento”.

La necessità di avere ancora un luogo come questo – prosegue l’assessora – è dimostrata dai numeri della violenza contro le donne ma anche dal gap salariale che continua a essere significativo nonostante gli studi, e i fatti, dimostrino che titoli di studio e capacità siano almeno pari tra i due generi. E lo dimostra anche il fatto che oggi ci sono ancora forze politiche che pensano di difendere le donne sottolineando che il loro ruolo naturale è all’interno della famiglia, e altre che trovano tutti i pretesti per chiudere una realtà storica e importante come la casa internazionale delle donne dei Roma. La Casa delle donne di Modena – aggiunge – sarà un luogo dove fare cultura ed educazione perché, come dice la scrittrice Chimamanda Adichie che citiamo, non a caso, nell’invito è dall’educazione dei figli, femmine e maschi, che inizia il cambiamento”.